IMMERSIONI - SeaWolf diving

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GUSTO
Costa del Conero
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IMMERSIONI
DIVE in MARCHE

 

8 PUNTI DI IMMERSIONE
2 RELITTI

Un'esplosione di biodiversità che interagisce attraverso
le più disparate modalità, difficilmente riscontrabile
in altre zone dell'Adriatico




 
LA COSTA DEL CONERO
 
Immergersi nelle acque della "Costa del Conero" è un'esperienza unica poichè permette di scoprire un modo nuovo di vivere ed amare il mare.
Pur non rivaleggiando in quanto a colori con mari tropicali, le acque del Conero offrono una ricchezza incredibile di biodiversità tipica dell'Adriatico.
Le guide del Diving effettuano le immersioni nel pieno rispetto delle specie presenti e del loro ciclo vitale, richiedendo un comportamento rispettoso anche da parte degli eco-visitatori.
Tutte le attività sono affiancate dalle guide, istruttori esperti e biologi marini che illustrano le caratteristiche di ambienti ed organismi mediante proiezioni, brevi lezioni e briefing ma anche aiutando gli avvistamenti durante l'escursione dei fondali.


SITI DI IMMERSIONE DEL CONERO
BIODIVERSITA' MARINA DEL CONERO
LE DUE SORELLE - RELITTO POTHO
Il naufragio della nave "POTHO" 14 marzo 1962
Nella notte del 14 marzo 1962, durante una tempesta di neve e di vento, il piroscafo da carico "Potho" naufragò a ridosso del Monte Conero squarciandosi in due tronconi sopra gli scogli delle "Due Sorelle". Batteva bandiera libanese, era carica di tavolame, aveva un equipaggio composto da ventuno marinai di nazionalità greca. Undici furono salvati, dieci scomparvero trai flutti del mare che poi solo in parte ne restituì.
  • Tipo: nave da carico
  • Anno di costruzione: 1916
  • Data affondamento: 14 marzo 1962
  • Cantiere: A. Vuijk & Zonen - Capelle (Olanda)
  • Armatore: Pothos Shipping Co. - Beirut (N.J.Nomikos) - Beirut (Libano)
  • Nazionalità: Libanese
  • Stazza Lorda: 1.800 tonnellate
  • Portata lorda: 3.250 tonnellate
  • Lunghezza: 89,20 metri
  • Larghezza: 12,25 metri
  • Apparato motore: 1 macchina a triplice espansione a vapore
  • Eliche: 01 diametro 4 metri
  • Velocità: max 15 nodi
  • Stive: 3 x 60m3
 
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Profondità variabile dai 5 metri (fondale roccioso-sabbioso) ai 13 metri verso il largo (fondale fangoso).
Tutte le parti emerse del troncone di prua e del troncone di poppa sono state tagliate e recuperate per fini commerciali.
Ad oggi, quel che resta del relitto del mercantile POTHO sono parte dell'opera viva, disseminata appena sotto la costa, la grande elica di ghisa, due caldaie, i resti della struttura del vano motore, una parte del ponte di poppa ed al largo una cisterna adagiata sul fondale fangoso a 13 metri.
Il relitto, grazie alla sua allargata disposizione, dalle pendici degli scogli delle Due Sorelle offre riparo ad innumerevoli esemplari di crostacei ad esempio il Granchio Facchino (Dromia personata) ed è popolato dai bellissimo gamberi Parapandelo (Plesionika narval). Durante le mareggiate da Nord, è possibile avvistare a ridosso delle afferrature e delle scogliere diversi esemplari di Branzini (Dicentrarchus labrax)
SECCA DELL'OSPEDALE
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Siamo sotto il Comune di Sirolo.
A circa trecento metri a sud dallo "Scoglio della Vela" direzione Sirolo si ormeggia presso la boa dedicata alle immersioni. In questo sito è possibile andare alla scoperta di un'estesa secca costituita da grossi massi ricchi di spaccature, che si sviluppano su un'ampia superficie di fondale detritico a circa 12 metri.
Le rocce ospitano una grande varietà di piccoli organismi come nudibranchi, gamberetti e molluschi.
Frequenti sono anche i Gronchi (Conger conger), le Spigole (Dicentrarchus labrax) e le Corvine (Sciaena umbra). Nello stesso fondale si possono scorgere alcuni esemplari di Granchio Partenope (Partenope angulifrons) mentre sulle scogliere tra le attinie del tipo Anemone Dorato (Condylactis aurantiaca) si nascondono alcuni esemplari di Gamberetto Fantasma Freccia (Periclimenes Aegylios).
Spingendosi sotto costa si arriva ad una serie di scogliere parallele rispetto al litorale dove si possono incontrare esemplari di Astice (Homarus gammarus).
SCOGLIO DELLA VELA
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Siamo sotto il Comune di Ancona, prima della chiesa di S.Maria di Portonovo.
Il nome di questo punto di immersione è dovuto dalla forma dello scoglio che  visto da lontano, ricorda la vela di un'imbarcazione.
Scendendo in prossimità dello scoglio si raggiungono i 12 metri dove il fondale, costituito da grosse rocce calcaree intervallate da piccole aree di sabbia, presenta numerose spaccature che offrono rifugio ad una varietà di specie animale come polpi, gronchi (Conger conger), Astici (Homarus gammarus) e Scorfani neri (Scorpaena porcus).
Tra le zone di sabbia e le rocce abbondano Mormore (Lithognathus mormyrus)e Cefali comuni (Mugil cephalus)
Proseguendo a sud verso Portonovo si scorge all'interno della caletta ciò che rimane dell'albero di poppa del "Relitto delle fave"a soli 3,5 metri di profondità.
IL TRAVE
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Siamo sotto il Comune di Ancona dopo la spiaggia di Mezzavalle.
La zona di immersione è facilmente localizzabile poichè la discesa viene eseguita lungo i versanti dell'imponente costone roccioso che si protende verso il mare aperto.
L'ambiente subacqueo è costituito da pareti e conglomerati rocciosi che raggiungono la profondità di circa 14 metri.
Il versante più interessante è quello rivolto verso nord dove si possono osservare grossi Gronchi (Conger conger)che sporgono dalle fessure della roccia, polpi e soprattutto banchi di Spigole(Dicentrarchus labrax).
L'immersione deve essere pianificata inevitabilmente fin dalle prime ore di luce per far sì che si abbiano le ottimali condizioni di visibilità ed assenza di corrente che monta già verso le ore 9.00 circa.
lunghissima parete rocciosa su di un fondale sabbioso e poi fangoso verso il largo.
Qui il mosciolo selvatico (Mytilus galloprovincialis)prolifera in abbondanza.
CALA DAVANZALI
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Siamo sotto il Comune di Sirolo a sud delle Due Sorelle.
Si ormeggia presso la boa dedicata alle immersioni, ancorata all'interno della caletta (dalla quale prende l'omonimo nome). Guardando la costa troviamo alla nostra sinistra un vecchio molo di pietra dal quale un puntone prelevava i massi trasportati da piccoli carrelli su rotaie dalla vicina cava appena sotto le Due Sorelle. Si possono effettuare due immersioni. Una a nord della cala (molto interessante) e l'altra a sud, dal molo alla piccola insenatura della stessa cava verso le Due Sorelle. In quest'ultima si possono scorgere sporadici insediamenti di Pinna Nobilis ed alcune afferrature del POTHO.
Scesi sul fondale detritico, a circa 8,5 metri si notano dei grossi massi sovrapposti verso la costa. Gronchi (Conger conger)e Corvine (Sciaena umbra)nella parte verso i 5 metri. Girando le spalle alla costa si può arrivare ad una profondità massima di 12 metri dove il fondale fangoso predomina.
In questa zona possiamo avvistare l'Astice tipico dell'Adriatico e di notte qualche esemplare di Pesce Gallinella - Testola (Triglia lucerna) di notevole dimensione che con il suo colore rosso acceso si staglia sul nocciola cinereo del fondo fangoso. Uova di Calamaro (Loligo vulgaris) appese agli spirografi rendono interessanti alcuni scatti.
Questa cala è il regno indiscusso dei nudibranchi come la Flabellina affinis ed anche Cratena peregrina.
SECCA ELLE
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Siamo sotto il Comune di Sirolo al largo della Spiaggia dei Sassi Neri.
Anche se la spiaggia prende il nome dagli stessi sassi ciottolosi, il sito si trova a circa trecento metri al traverso dalla costa e si presenta con una serie di canaloni tra di loro paralleli ma con una unica caratteristica: una sola scogliera prima che termini scomparendo sotto il fondale ghiaioso, ad un certo punto crea un perfetto angolo a 90° come una "L" (elle). Da qui il nome della secca, scoperta nel 1987 da Vladimiro.
L'immersione inizia scendendo a circa 7 metri di profondità proprio sulla cresta delle scogliere parallele per poi procedere all'interno del canalone con la parete più profonda di fianco fino al gomito naturale. Si arriva ad una profondità massima di 10,5 metri. A questo punto si visitano gli altri canaloni giungendo sino a dei grossi "corpi morti" legati tra loro da grosse catene.
La corrente prevalente di questo luogo ha fatto sì che sulle scogliere attecchissero una miriade di Spirografi (Sabella spallanzani) utilizzati dalle seppie (Sepia officinalis) per attaccare le proprie uova nere creando una sorta di grappoli.
Un'altra peculiarità: verso il mese di ottobre di ogni anno in questa zona si possono avvistare con estrema facilità i Polpi comuni (Octopus vulgaris) durante la loro fase riproduttiva.
 
SECCA DEL CASELLO
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Presso Sirolo, a circa 800 metri dalla spiaggia, si sviluppa parallelamente alla costa per oltre 100 metri ed è costituita da rocce calcaree-
L'immersione viene effettuata nelle prime ore della mattina per evitare l'elevato traffico navale dei diportisti. Si scende sull'apice a quota 6,5 metri arrivando su un fondale di 14 metri. La secca del Casello è formata da una serie di costoni inclinati rispetto al fondale  e paralleli tra loro. Di facile avvistamento molluschi come la Ragusa ( Murice Troncato) dove se ne contano numerosi esemplari e granchi decoratori come la grancevola (Maja verrucosa). Sulle pareti si addensano Ostriche (Ostrea edulis adriatica) e Limoni di mare (Microcosmo sulcatus) mentre le punte più estreme sono sono colonizzate da Spirografi (Sabella spallanzani) anche di grandi dimensioni. Qui si possono avvistare grandi Scorfani neri (Scorpaena porcus) che dividono i loro nascondigli con Gronchi (Conger conger) e Galatee (Galathea squamifera).
RELITTO M/N NICOLE

La M/N Nicole era una nave da carico a fondo piatto battente bandiera del Belize con equipaggio ucraino.
Nel gennaio del 2003 durante la sua tratta Izmir (Turchia) - Marghera (Venezia) subì il proprio affondamento a causa del pesante carico di feldspato (2.800 tonnellate) un minerale di cava utilizzato come materia prima dalle industrie della lavorazione della ceramica e del vetro.
Nella sua navigazione al largo della riviera del Conero a causa delle condizioni meteo avverse, mare formato con vento proveniente da NE, la Nicole si trovò ben presto in difficoltà e fece rotta nelle vicinanze della costa.
La capitaneria di porto di Ancona si mise in contatto con il capitano offrendogli aiuto  ma quest'ultimo rifiutando, con convinzione di riuscire a trovare un giusto riparo dal fortunale, fu soprafatto dal peggioramento delle condizioni meteo marine ed a causa del pesante carico e dall'abbondante massa d'acqua che le stive imbarcavano, a circa 2 miglia dal porto di Numana affondò.
  • Tipo: nave da carico
  • Anno di costruzione: 1966
  • Data di affondamento: 27 gennaio 2003
  • Cantiere: Astrahanskaya Sudoverf im. - atrshan
  • Nazionalità: Belize
  • Stazza lorda: 2.406 tonnellate
  • Stazza netta: 1.050 tonnellate
  • Portata lorda: 3.309 tonnellate
  • Lunghezza: 114,02 metri
  • Larghezza: 13,01 metri
  • Apparato motore: 02 motori diesel - 6 cilindri (SKL-Magdeburg)
  • Cavalli all'asse: 1.320
  • Velocità max: 10 nodi
  • Stive: 4 x 4,51 m3
  • Carico: 3.150 tonnellate di feldspato
 
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE
Profondità variabile dai 6,7 metri castello di poppa fino ai 13,50 metri (eliche e 15,90 metri (chiglia di prua).
Profondità circostante: 123,5 metri - 13,00 metri con fondale fangoso.
Il mercantile a causa dell'affondamento e delle successive mareggiate invernali che si sono susseguite nel corso degli anni, si è aperto in due tronconi a circa 1/3 della terza stiva verso prua. Attualmente, il relitto della M/N Nicole si presenta in rotta di navigazione con prua verso Ancona.
L'immersione può essere effettuata durante il giorno, preferibilmente alla mattina presto o al tramonto per non avere un evidente movimento ondoso ed una forte corrente direzione nord.
Considerando il basso fondale presso il quale si trova il relitto ed anche la facilità del profilo stesso l'immersione è da considerarsi accessibile anche a subacquei con certificazione di primo livello Open Water Diver ma che abbiano un buon assetto idrostatico.
La penetrazione della nave per la sola parte delle cabine è da considerarsi fattibile per chi possiede una certificazione wreck diver ed in presenza di condizioni ottime di visibilità e scarso movimento ondoso.
Da prestare particolare attenzione alle lamiere divelte.
Il relitto è interamente coperto da Cozze (Mytilus galloprovincialis), Ostriche (Ostrea edulis adriatica), Madrepore sabbiose (Epizoanthus arenaceus) dai quali si vedono una folta popolazione di stelle marine del tipo Stella serpentina (Ophiotrix fragilis).
Durante il percorso sono comuni gli incontri con grandi Scorfani neri (Scorpaena porcus), cefali comuni, corvine e qualche esemplare di astice di notevoli dimensioni.
verso ottobre è possibile avvistare banchi di ricciole di piccola taglia verso la prua. Nella parte fangosa sono comuni gli incontri con stelle marine Pettine Maggiore (Astropecten aranciacus).
 
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